Le recenti modifiche introdotte all’articolo 61 del Codice della Strada, attraverso aggiornamenti legislativi e circolari ministeriali, segnano un cambiamento rilevante per il settore del trasporto su strada e della logistica intermodale. Queste modifiche si concentrano sulla lunghezza massima dei veicoli articolati, sull’impiego di dispositivi aerodinamici e sulle norme relative alla circolazione di trasporti eccezionali. Gli aggiornamenti mirano a migliorare l’efficienza del trasporto merci, garantendo al contempo la sicurezza stradale.
Le nuove disposizioni consentono agli autoarticolati e agli autosnodati di raggiungere una lunghezza massima di 18,75 metri, inclusi gli organi di traino. Questo rappresenta un importante passo avanti rispetto al precedente limite di 16,50 metri, ancora formalmente riportato nell’articolo 216 del Regolamento di Esecuzione e Attuazione del Codice della Strada (D.P.R. 495/1992). Tale limite è stato temporaneamente superato nelle more di un aggiornamento ufficiale del regolamento.
Questa estensione a 18,75 metri si applica solo ai veicoli che soddisfano criteri tecnici precisi, come l’idoneità certificata dei rimorchi per il trasporto intermodale strada-rotaia o strada-mare. L’obiettivo è quello di allineare le normative italiane agli standard europei, facilitando il commercio internazionale e ottimizzando l’uso delle infrastrutture stradali.
Tuttavia, i veicoli che non rispettano le specifiche tecniche indicate, come il rispetto delle quote di omologazione (lunghezza massima di 12 metri per la parte posteriore del semirimorchio e massimo 2,04 metri per la parte anteriore), saranno classificati come trasporti eccezionali. Per tali veicoli, è necessario ottenere specifiche autorizzazioni secondo quanto disposto dall’articolo 10 del Codice della Strada.
Le modifiche normative includono anche l’utilizzo di dispositivi aerodinamici e cabine allungate. Questi elementi, progettati per migliorare l’efficienza aerodinamica e ridurre i consumi di carburante, sono consentiti a patto che rispettino i requisiti di omologazione previsti dalla normativa europea. Tali dispositivi devono essere retratti o piegati quando potrebbero compromettere la sicurezza, ad esempio in presenza di limiti di velocità ridotti o di utenti vulnerabili della strada.
Quando installati correttamente, questi strumenti rappresentano una svolta per il trasporto sostenibile, consentendo una maggiore efficienza energetica senza compromettere le dimensioni massime dei veicoli previste dalla legge.
Un altro aspetto cruciale riguarda la possibilità di trasportare carichi indivisibili. Secondo le nuove disposizioni, è ammessa una sporgenza posteriore pari a 3/10 della lunghezza del veicolo, fino a raggiungere il limite massimo di 18,75 metri. Questo cambiamento favorisce il trasporto di carichi eccezionali, evitando la necessità di classificare automaticamente tali operazioni come trasporti eccezionali.
Le nuove normative rappresentano una svolta significativa per il settore del trasporto merci su strada e della logistica intermodale. Estendendo la lunghezza massima consentita per i veicoli articolati, si migliora la competitività degli operatori italiani nel mercato europeo, promuovendo una maggiore efficienza nei flussi di merci.
Le aziende del settore devono, tuttavia, prestare particolare attenzione alle specifiche tecniche richieste. La mancata conformità ai requisiti di omologazione può comportare sanzioni amministrative e limitazioni alla circolazione. Per questo motivo, è fondamentale che gli operatori si tengano costantemente aggiornati sulle circolari ministeriali e sui futuri adeguamenti del regolamento.
Con le modifiche all’articolo 61 del Codice della Strada, il settore del trasporto su strada si prepara ad affrontare nuove sfide e opportunità. Le disposizioni favoriscono il trasporto intermodale e introducono strumenti innovativi per migliorare l’efficienza, ma richiedono agli operatori un maggiore impegno nell’adeguamento tecnico e normativo. Queste novità rappresentano un passo avanti verso una logistica più sostenibile e competitiva, allineando le norme italiane agli standard europei e rispondendo alle esigenze di un mercato in continua evoluzione.